Guided Biofilm Therapy è un sistema che permette di rimuovere a fondo il biofilm dentale (lo strato di placca e batteri che va a ricoprire i denti e, se non eliminato, può causare malattie e infiammazioni), il tartaro e le macchie.
La GBT è davvero mini-invasiva e riduce la necessità di utilizzare strumentazione manuale e sonica/ultrasonica. Si tratta di un metodo sicuro, efficace e delicato su denti e tessuti molli, impianti e restauri.
Viene praticamente azzerato il fastidio e la sensibilità collegati alla seduta di igiene
Guided Biofilm Therapy: come funziona
La tecnica GBT è effettuata con il dispositivo AirFlow Prophylaxis Master che rimuove in maniera semplice ed efficace biofilm, macchie e tartaro di recente formazione, sia nelle aree sopragengivali che sottogengivali, limitando così la necessità di utilizzare strumenti elettrici e a mano.
L’igienista applica un agente rilevatore sui denti e il rilevatore farà diventare fuxia/blu la placca che si è accumulata, rendendola molto facile da individuare. Questo passaggio serve anche a capire quali sono le zone in cui non arriva lo spazzolino.
Il biofilm, il tartaro di recente formazione e le macchie vengono rimosse grazie ad un getto controllato di aria compressa: si tratta di acqua demineralizzata contenente micro-polveri (eritritolo, bicarbonato o glicina).
Successivamente grazie a un ablatore professionale (Piezon) viene rimosso in modo minimamente invasivo il tartaro residuo. Questo apparecchio utilizza acqua riscaldata , per ridurre al minimo la sensibilità.
Guided Biofilm Therapy: perchè è consigliata
Si tratta di un protocollo mini-invasivo che consente di ridurre significativamente il tempo del trattamento rispetto alla rimozione meccanica professionale della placca.
E’ un trattamento più confortevole per il paziente: meno rumoroso che prevede anche la possibilità di regolare la temperatura dell’acqua.
Crea consapevolezza nel paziente riguardo la propria igiene orale.
E’ utile e consigliato anche nella prevenzione primaria di carie e parodontite in bambini e adolescenti.
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Hai i denti storti ed il tuo sorriso non ti soddisfa?
Oggi è possibile ottenere un sorriso perfetto usando apparecchi estetici.
Cos’è l’ortodonzia estetica invisibile?
Il protagonista indiscusso dell’ortodonzia fissa invisibile è senza dubbio il sistema Invisalign .
Si tratta di una sequenza di mascherine trasparenti che spostano e riallineano i denti.
Quando le indossi hanno l’effetto “lente a contatto”, sono quindi praticamente invisibili.
Il vantaggio di questi allineatori è che possono essere rimossi per lavare i denti ed è quindi più facile mantenere i corretti standard di igiene orale.
Il limite invece, è che non sempre riescono a risolvere malocclusioni gravi.
che prevede il posizionamento delle “piastrine” sulla superficie linguale dei denti (all’interno della bocca) .
Questo sistema è di solito più rapido nel correggere i disallineamenti rispetto al sistema delle mascherine trasparenti e consente anche la risoluzione di molte malocclusioni avanzate.
Il fastidio del posizionamento linguale delle piastrine di solito passa dopo qualche giorno , e questo rimane un apparecchio molto confortevole e comunque invisibile.
La tecnica linguale può anche essere eseguita senza l’ausilio delle piastrine metalliche , usando fili elastici attaccati con pezzettini di materiale composito, sfruttando un ingombro davvero minimo.
Quando i denti sono soltanto lievemente mal posizionati,
è possibile ottenere un ottimo risultato estetico semplicemente ricorrendo alle faccette dentali, senza bisogno di mettere l’apparecchio.
Le faccette dentali sono gusci di ceramica sottilissimi , che vengono preparati in modo personalizzato e poi incollati sui denti.
Così diventa facile correggere forma, colore, e risolvere i disallineamenti in sole due sedute di trattamento e senza anestesia!
Infatti la preparazione avviene solo nello spessore dello smalto ed è del tutto indolore.
Quanto costa l’ortodonzia estetica?
Ogni caso va valutato singolarmente e spesso è preferibile abbinare le tecniche di ortodonzia estetica alla finalizzazione con le faccette dentali , al fine di ottenere il migliore risultato possibile.
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Le indicazioni più frequenti sono denti disallineati, diastemi (spazio fra i denti) o i denti con una brutta forma.
In tutti questi casi è possibile fare una correzione del sorriso sfruttando un metodo di “apposizione”, cioè di aggiunta di materiale.
Si risolverà il problema del disallineamento incollando le faccette dentali sulla superficie dei denti, quasi come se incollassimo delle “lenti a contatto” di un sottilissimo strato di ceramica.
Il tipo di disallineamento che si può correggere con questa tecnica deve poter permettere l’aggiunta di materiale, quindi i denti non devono essere troppo sporgenti.
Le faccette dentali in ceramica sono un trattamento estremamente conservativo, infatti quasi sempre si possono applicare senza limare i denti.
Posso avere un’idea del risultato prima di fare il trattamento?
Certo che si!
Faremo uno studio preliminare con una serie di fotografie e impronte iniziali, e potremo costruire una immagine virtuale del risultato (digital smile design) . Da questa immagine può derivare una prova (moke up provvisorio) da posizionare in bocca e che si può tenere qualche giorno, per potersi guardare e prendere confidenza con il risultato.
Molti pazienti sognano un sorriso come le star di Hollywood con denti bianchi , luminosi e perfettamente allineati
Oggi tutto questo è possibile ed è realizzabile in tempi molto brevi, di solito in due appuntamenti, quasi sempre senza limare i denti.
Cosa sono le faccette dentali?
Le faccette dentali sono delle sottili lamine di ceramica, semi-trasparente , che possono essere incollate in modo permanente sui denti migliorandone forma, colore e allineamento.
Il sorriso che avete sempre desiderato oggi è a portata di mano.
I denti si rovinano?
La ceramica che abbiamo oggi a disposizione può essere lavorata con spessori di 0,3-0,5 mm quindi molto spesso le faccette possono essere incollate sullo smalto del dente senza limarlo.
Oggi possiamo realizzare una pre- visualizzazione del risultato in modo digitale, e mostralo a video usando i software di digital smile design.
Il sorriso sarà scannerizzato con uno scanner orale, ottenendo un’impronta ottica che è l’immagine tridimensionale dei denti e delle gengive.
Con questi software possiamo modificare forma, colore, dimensione dei denti e simulare il loro montaggio in bocca come se avessimo delle faccette virtuali da applicare sul sorriso rilevato in foto.
Quando siamo soddisfatti del risultato , creiamo un moke-up di resina leggera rimovibile che proviamo in bocca al paziente, cosi da fare tutte le valutazioni e le eventuali correzioni.
Con questo moke-up potrete andare a casa , tenerlo un paio di giorni , valutarlo con le persone che vi sono care e soprattutto constare quanto vi fa sentire meglio!
Quante volte devo venire in studio per realizzare le faccette dentali?
Appena saremo decisi , organizzeremo due appuntamenti: uno di preparazione dei denti e di rilevamento di impronte di precisione, al termine del quale applicheremo delle faccette provvisorie che vi consentiranno di avere i denti protetti fino al successivo appuntamento.
Nel secondo appuntamento provvederemo all’incollaggio (cementazione adesiva della ceramica integrale).
Quanto durano le faccette dentali?
La durata di questo trattamento è considerevole perché la ceramica è un materiale resistente
Inoltre la cementazione adesiva sui denti poco preparati e molto ricchi di smalto è davvero efficace
La bellezza nel tempo può essere mantenuta a patto che ci si prenda cura del sorriso con una adeguata igiene dentale a casa , e con periodiche sedute di igiene professionale che possano garantire lucentezza e brillantezza delle faccette
Se vengono rispettati questi parametri le faccette durano (mantenendosi belle) almeno 10 anni
In questo caso potrebbe essere necessaria una preparazione sullo smalto che ci consenta di ottenere uno spessore di ceramica più ampio e quindi più coprente
In questo modo cerchiamo comunque di ridurre al minimo la preparazione del dente, e scegliamo di usare ceramiche più opache e quindi più coprenti
Faccette dentali senza limare il dente: costi
Un fattore molto determinante per i pazienti che scelgono questo trattamento è senza dubbio il costo.
La trasformazione del sorriso e il miglioramento generale del viso che si possono ottenere sono notevoli, spesso con i denti più grandi, più bianchi, più prominenti anche le labbra risultano rimpolpate e le rughe fra naso e guancia ridotte .
La valutazione, per questi motivi, andrebbe fatta pensando soprattutto al beneficio che se ne trae : un sorriso finalmente bello che mi fa sentire più sicura, più bella , mi ringiovanisce e mi fa sentire meglio con me stessa.
Il prezzo per la realizzazione delle faccette dipende dal numero dei denti che vogliamo rivestire, se sono i sei più frontali, da canino a canino ( caso molto frequente) , se vogliamo estenderci al primo dente premolare, o se abbiamo bisogno di realizzarle solo sugli incisivi.
Un altro fattore riguarda la necessita di abbinare un trattamento di sbiancamento professionale completo, che di solito consiglio, perché rende globalmente tutto il sorriso più bianco e predispone alla realizzazione delle faccette su una base più bella.
Un altro fattore variabile può essere la necessità di riallineare i denti , quasi sempre usando allineatori trasparenti oppure ortodonzia invisibile linguale , per predisporre ad un trattamento con un miglior risultato o che ci consenta di non limare i denti.
Ad ogni modo la realizzazione delle faccetti dentali varia in un range fra 700 e 2000 euro per dente.
Quali sono i rischi delle faccette dentali low cost?
Se l’unica discriminante che si fa è il prezzo, è facile incorrere in realizzazioni di scarsa qualità , che si rivelano poi esteticamente poco soddisfacenti, spesso con materiale ceramico scadente che diventa poroso, opaco, si macchia e tende a trattenere le pigmentazioni.
Altro problema spesso riscontrato con realizzazioni low-cost è il distacco che capita molto frequentemente e che lascia il dente sottostante a rischio di carie, oltre che causare un danno estetico importante.
Spesso le faccette di materiale scadente si fratturano e devono essere rimosse e rifatte.
Ogni rifacimento richiede una nuova preparazione del dente con suo progressivo deterioramento.
Quando si parla di realizzazioni estetiche è sempre bene investire in qualità!
Se vuoi approfondire l’argomento faccette dentali clicca qui
Quante volte abbiamo pronunciato o sentito questo proverbio?
Ma cosa vuol dire davvero ‘’prevenzione’’?
Il compito della prevenzione è evitare che qualcosa di brutto accada PRIMA di arrivare al punto in cui sarà necessario intervenire per risolverlo.
Il più importante strumento di prevenzione per le malattie dei denti e della bocca è lo spazzolino!
Meglio spazzolino elettrico o manuale?
Argomento sempre più discusso, tutti i miei pazienti chiedono “ma cosa dovrei usare?”.
Sono entrambi efficaci, purché vengano utilizzati in modo corretto!
Ci tengo a sottolineare che non è lo spazzolino a fare la differenza, quanto le abitudini di igiene orale domiciliare.
Allora mi chiederete come mai si sente parlare così tanto dello spazzolino elettrico?
Oggi come oggi siamo sempre più attirati dalle nuove tecnologie, vogliamo risultati ottimali in poco tempo, fare meno sforzi possibili. Lo slogan che gira è: più efficace in minor tempo rispetto allo spazzolino manuale.
Vi dirò che non è così!
Il tempo da impiegare nello spazzolamento delle arcate dentarie e nella rimozione della placca batterica è di 2/3 minuti indipendentemente da che spazzolino utilizziamo.
Un valore aggiunto che può avere lo spazzolino elettrico deriva dalla maggior facilità d’uso rispetto a quello manuale,
che richiede manualità e una tecnica ben precisa.
Per questo può essere consigliato a chi ha una capacità manuale ridotta, per esempio gli anziani, le persone con disabilità o a chi non riesce a imparare la tecnica giusta da usare con lo spazzolino manuale.
Utile anche per i bambini per semplificare l’operazione di igiene soprattutto se portatore di apparecchi ortodontici,
ma non prima dei 7/8 anni e solo dopo aver imparato ad usare lo spazzolino manuale.
E’ però normale e prevedibile pensare che se un bambino inizia e si abitua a usare lo spazzolino elettrico sin dall’infanzia difficilmente crescendo lo abbandonerà sostituendolo con uno manuale.
D’altra parte perché consigliare a una persona che utilizza in modo adeguato e che ha un’ottima igiene orale uno spazzolino elettrico al posto del suo fidato spazzolino manuale?
Non c’è ragione infatti.
Tutti i pazienti devono essere educati dal proprio igienista dentale a usare in modo adeguato lo spazzolino manuale prima di optare per uno elettrico.
Come abbiamo già detto non ci sono grandi differenze nell’efficacia della rimozione della placca poiché entrambi garantiscono una buona igiene orale, purché usati in modo giusto! Sia lo spazzolino elettrico che manuale, se usati in modo sbagliato possono provocare abrasioni dello smalto, recessioni (gengiva che si ritira) o non pulire in maniera ottimale.
Spazzolino elettrico: come si usa?
Non bisogna mai usarlo come uno spazzolino normale.
Appoggiare le setole della testina inclinate a 45° rispetto alla gengiva su un dente alla volta, girandogli intorno e pulendo le varie superfici (davanti, all’interno, tra dente e dente)
Durante l’operazione non fare pressione (alcuni elettrici hanno il sensore di pressione) sulla superficie del dente e lasciare che le setole roto-oscillino per un paio di secondi senza muoverle o strofinarle (basta appoggiarle)
Spostare le setole sul dente successivo e così via, fare lo stesso sulle superfici interne, superiori e inferiori
Dedicare la pulizia dei denti almeno 2 minuti (solitamente l’elettrico è dotato di timer).
Spazzolino Manuale: una questione di tecnica!
La tecnica, chiamata Tecnica di Bass modificata, è alla base di una buona pulizia così come il tempo da dedicare all’operazione (almeno 2 minuti).
Inclinare le setole dello spazzolino a 45° rispetto alle gengive e spazzolare con un movimento rotatorio dall’altro verso il basso per l’arcata superiore, e dal basso verso l’alto per l’arcata inferiore
Fare lo stesso movimento sulle superfici interne dei denti inferiori
Spazzolare la superficie interna dei denti frontali con lo spazzolino tenuto in verticale
Spazzolare la superficie masticatoria dei denti con movimenti orizzontali (avanti e indietro)
Bocca sana e sorriso smagliante!
Qualche piccolo consiglio per un’ottima igiene orale domiciliare quotidiana
Aspettare sempre 20/30 min dopo il pasto prima di spazzolarsi i denti. Se avete assunto cibi acidi infatti, è bene aspettare che la saliva disattivi l’acido per non avere effetti di erosione sullo smalto dei denti.
Lavarsi i denti almeno 2 volte al giorno (mattina e sera fondamentale)
Servono almeno 2 minuti e la tecnica giusta affinché igiene sia considerata ottimale.
Passarsi il filo interdentale prima di spazzolare i denti così da rimuovere i residui interdentali.
Non dimenticare di spazzolarsi la lingua per rimuovere il biofilm responsabile di alitosi.
Una volta a settimana si potrebbe applicare una mousse remineralizzante sui denti.
Recarsi dal dentista almeno 2 volte all’anno per un controllo di routine e stabilire insieme al vostro igienista di fiducia i richiami di igiene orale professionale adatti a voi.
Vi chiederete dunque perché recarsi dal dentista se si sta bene?
Sottoporsi a visite di controllo periodiche senza un particolare motivo da segnalare è il mezzo più importante che abbiamo per intercettare possibili rischi, malattie in fase iniziale, individuare abitudini di igiene orale domiciliare sbagliate (che però ci sembrano giuste).
Chi non si reca dal proprio parrucchiere almeno una volta anno (noi donne ammettiamolo, anche ben 3/4 volte)?
L’estetista ci vede almeno una volta al mese!
Molti si preoccupano dell’aspetto economico perché “se vai dal dentista devi aprirti un mutuo”. Proprio per evitare di trovarci in situazioni che ci obbligherebbero ad un intervento odontoiatrico molto costoso dobbiamo cambiare mentalità, PREVENIRE e prenderci cura di noi stessi come se una visita di controllo dal dentista fosse un normale appuntamento di routine!
In particolare per i bambini e gli adolescenti è fondamentale un corretto programma di prevenzione
perché in queste fasi della vita si può intervenire in maniera più efficace e far capire l’importanza della salute orale individuale fin dai primi anni.
Ricordiamoci che il primo dente permanente erompe intorno ai 6 anni e l’ultimo intorno ai 13/14 anni (togliendo il dente del giudizio a 17/25 ) dopo di che dovremmo aver cura dei nostri amici denti fino alla vecchiaia.
Quando portare il bambino dal dentista la prima volta?
Da professionista mi sento di consigliare alle famiglie di poter portare un bambino piccolo dal dentista per un semplice controllo già dall’età di 4 anni, così da abituare il soggetto alla figura del dottore.
Come prima visita è prevista una presentazione dello staff medico, illustrazione dello strumentario, un giro sulla poltrona odontoiatrica e, se il bambino lo permette, il controllo del cavo orale. E’ sbagliato pensare invece di portare un bambino per la prima volta dal dentista a causa del dolore provocato da una carie in stato avanzato. Queste prime e brutte esperienze porteranno il soggetto, anche da adulto, a provare uno stato di ansia, o nei peggiori casi la paura potrebbe diventare una vera e propria patologia (odontofobia).
Fluoro si, fluoro no ?
La fluoroprofilassi, intesa come prevenzione della carie attraverso l’utilizzo del fluoro, rappresenta il primo metodo di prevenzione contro la carie ed è necessaria per tutti gli individui.
Vediamo insieme i principali meccanismi d’azione del fluoro:
1.favorisce la remineralizzazione dello smalto demineralizzato;
2.ha effetto antimicrobico, soprattutto sullo Streptococcus mutans(il batterio responsabile della carie), diminuendone la capacità di adesione ai tessuti orali e i tempi di moltiplicazione;
3.rinforza la struttura cristallina dello smalto con deposizione di cristalli di CaF2 e formazione di fluoroapatite.
Il fluoro può essere somministrato attraverso due metodiche perciò dobbiamo fare distinzione tra Fluoro topico, dove il fluoro viene applicato direttamente sullo smalto dentale, e Fluoro sistemico assunto quindi per via orale sottoforma di gocce o compresse.
Da professionista mi sento di fare sempre riferimento a studi scientifici e di riportare gli aggiornamenti delle Linee Guida del Ministero della Salute (consultabili online).
Fluoro topico
La fluoroprofilassi topica è indicata in tutti gli individui e deve avvenire sempre!
Il fluoro tipico è presente nei nostri dentifrici quotidiani ma si trova anche sottoforma di gel, collutori e vernici in diverse concentrazioni. Il dentifricio fluorato che compriamo al supermercato e utilizziamo quotidianamente, quindi, rappresenta un mezzo di somministrazione di primaria importanza nella prevenzione della carie.
Dobbiamo prestare però attenzione ai bambini, poiché non sapendo ancora controllare efficacemente il riflesso della deglutizione, tendono a ingerire involontariamente parte del dentifricio durante le manovre di igiene orale domiciliare, con conseguente assorbimento sistemico. Un’assunzione eccessiva e protratta nel tempo di fluoro può essere causa di fluorosi dentale, patologia che si manifesta con macchie dello smalto. E’ indispensabile perciò l’assistenza da parte di un genitore nei primi anni di vita del bambino!
La differenza tra i diversi prodotti topici (dentifricio, gel, vernici) sta nella concentrazione del fluoro.
Collutori al fluoro ~ 100-230ppm uso quotidiano domiciliare
Dentifrici al fluoro ~ 1000-1450ppm uso quotidiano domiciliare
Gel al fluoro ~ 12.500ppm uso sia domiciliare dopo i 5/6 anni che professionale alla poltrona attraverso tray con frequenza semestrale
Vernici al fluoro ~ 7000-22.500ppm uso professionale alla poltrona odontoiatrica ogni 3-6 mesi
Per tutti i soggetti per cui sia stato accertato (da parte dell’igienista/dentista) un rischio carie medio/alto sono necessarie misure preventive aggiuntive. Tra queste troviamo i gel e le vernici al fluoro.
Le vernici al fluoro sono una metodica preventiva aggiuntiva (non deve quindi sostituire l’uso del dentifricio quotidiano ma integrarlo!) Queste vernici sono state sviluppate per prolungare il tempo di contatto tra fluoro e smalto dentale, fungono cioè da serbatoio a lento rilascio di fluoro che dura almeno 12 ore. Nonostante le alte concentrazioni di fluoro, queste vernici sono considerate sicure poiché la quantità di prodotto applicato sullo smalto è minima.
Fluoro sistemico
Detto questo, l’argomento Fluoro sistemico è risultato uno degli argomenti più controversi e studiati negli ultimi anni e siamo andati a studiare i benefici, ma anche gli effetti negativi che potrebbero insorgere in seguito a somministrazione di fluoro sistemico.
Gli integratori fluorati devono essere prescritti dal pediatra nei casi di oggettiva difficoltà alla somministrazione topica di fluoro attraverso il dentifricio o come metodica di fluoroprofilassi aggiuntiva nei soggetti a rischio di carie.
Ad oggi, la fluoroprofilassi sistemica si consiglia dunque solo negli individui dai 6 mesi ai 6 anni poiché il fluoro sistemico agisce a livello della formazione del dente (quindi non quando il dente è già formato).
Quali sono i fattori di rischio che ci inducono a dire che un bambino ha anche bisogno di somministrazione di fluoro sistemico?
Rischio Elevato
Almeno 1 carie presente in bocca o esperienze di carie negli ultimi 12 mesi
Difficoltà nell’utilizzo di un dentifricio al fluoro 1000ppm
Aree di demineralizzazione dello smalto
Titolo elevato di Streptococco mutans.
Ma quali sono gli interventi di prevenzione che l’igienista può attuare e usare sul paziente sano per prevenire l’insorgenza delle malattie (carie, sensibilità, parodontite…) legate ai denti?
Visite di controllo periodiche (almeno 2 volte all’anno quindi ogni 6 mesi) dove si possono intercettare anche eventuali rischi di malocclusione
Applicazioni di fluoro (gel, vernici)
Sigillatura di solchi e fossette
4.Utilizzo di rivelatori di placca come strumento di istruzione e motivazione
5.Insegnamento delle tecniche di spazzolamento e uso del filo interdentale
6.Prescrizione delle mousse remineralizzanti dopo terapia ortodontica o in casi di sensibilità
7.Consigli alimentari
Per ogni domanda, dubbio o curiosità chiamaci o prenota una visita.
Le malattie dei denti e delle gengive colpiscono la stragrande maggioranza della popolazione mondiale e sono strettamente legate agli stili di vita quali l’igiene e la dieta; alle cattive abitudini (fumo, alcool, poca attività fisica) e alla presenza di batteri contenuti nella placca dentaria.
I denti non servono solo per masticare , hanno un ruolo essenziale nell’articolazione della parola e nella vita di relazione.
Lʼimpossibilità di sorridere, a causa di una bocca poco “curata” può rappresentare una notevole limitazione ai rapporti sociali .
Un bel sorriso è sempre un ottimo biglietto da visita e predispone subito alla simpatia e alla comunicazione.
La salute orale non è solamente assenza di malattia, ma una condizione che influenza fortemente lo stato di salute e di benessere generale della persona.
Esistono, ad esempio, correlazioni tra malocclusione dentale e alterazioni della postura corporea , così come tra malattia parodontale (piorrea) e patologie dellʼapparato cardiovascolare e diabete.
Prevenzione dentale negli adulti
La mancanza di prevenzione porta all’aumento della prevalenza di carie, gengiviti e malattia parodontale (piorrea), con possibile perdita dei denti e disagi funzionali ed estetici.
La prevenzione delle malattie dei denti e delle gengive è legata a precise e costanti azioni di igiene orale e a corretti stili di vita.
Periodiche visite specialistiche, inoltre, permettono di intercettare subito eventuali malattie.
Quando lavare i denti
Una buona igiene orale prevede innanzitutto il corretto spazzolamento dei denti, che deve avvenire almeno 2/3 volte al giorno (dopo i pasti principali), e lʼuso quotidiano del filo interdentale o dello scovolino.
Tali manovre hanno lo scopo di eliminare meccanicamente la placca batterica.
Molto importanti sono le sedute di igiene orale professionale, per la rimozione del tartaro e della placca batterica, che possono insinuarsi in profondità all’interno del solco gengivale.
L’igienista dentale consiglierà il tipo di spazzolino più adatto e di filo interdentale o scovolino per ogni singolo paziente, così come suggerirà l’uso di collutori di diversa formulazione chimica a seconda della necessità (motivazione).
Si manifesta attraverso alcuni sintomi come gonfiore, dolore e sanguinamento.
Le gengive si ammalano principalmente a causa dellʼaccumulo di batteri.
La placca batterica si forma intorno ai denti anche se non assumiamo cibo , e se non viene accuratamente rimossa con lo spazzolino e il filo, provoca lʼinfiammazione della gengiva.
La gengivite trascurata e non trattata adeguatamente, può evolvere in parodontite ( piorrea) e provocare la perdita dei denti.
Cura per la gengivite
Esistono diverse cure per le gengive che il dentista o lʼigienista possono mettere in atto per migliorare lo stato di salute del cavo orale.
La più importante è la cosiddetta “terapia eziologica” (seduta di igiene orale professionale), che viene eseguita con strumenti manuali e ultrasonici, o anche con lʼausilio dellʼair abrasion con polvere di glicina o di eritritolo.
Questi strumenti sono in grado di agire e rimuovere la placca e il tartaro sottogengivale, eliminando i batteri e ristabilendo lo stato di salute delle gengive.
Le sedute di igiene orale professionale
Vengono effettuate dallʼodontoiatra o dallʼigienista dentale.
Durante la seduta di igiene dentale professionale vengono rimossi i depositi di placca e tartaro sopra e sottogengivali.
La necessità dei richiami di igiene orale professionale è diversa e cambia da individuo a individuo. Il periodo di tempo che intercorre tra una visita e lʼaltra varia in relazione alla gravità del quadro clinico, alla suscettibilità del paziente e alla sua attenzione nel mantenere delle buone regole di igiene orale domiciliare.
La frequenza va pertanto personalizzata dietro suggerimento dellʼodontoiatra e dellʼigienista dentale.
Peri pazienti maggiormente predisposti alla malattia parodontale, il richiamo semestrale è spesso insufficiente.
In questi casi è pertanto consigliato un richiamo più stringente, per esempio quadrimestrale o trimestrale.
Lo spazzolino da denti rappresenta il presidio fondamentale per rimuovere i depositi di placca.
Lo spazzolino manuale è quello più comunemente utilizzato, ma gli spazzolini elettrici di nuova generazione hanno mostrato risultati migliori e in tempi più brevi in termini di rimozione di placca. Diverse ricerche scientifiche hanno infatti dimostrato che che gli spazzolini elettrici riducono la placca batterica del 17% in più rispetto allo spazzolino manuale.
Questo significa che lo spazzolino elettrico è da preferire soprattutto nelle persone con scarse capacità manuali, come ad esempio i bambini, gli anziani e i soggetti predisposti alle malattie gengivali e parodontali.
In ogni caso il professionista suggerirà lo spazzolino più adatto alla vostra condizione clinica.
Fondamentale con entrambi i tipi di spazzolini è comunque la durata dello spazzolamento.
Per rimuovere la placca in maniera adeguata è necessario dedicare alle manovre di spazzolamento almeno 2-3 minuti 2/3volte al giorno.
Spazzolino elettrico: come si usa
Non bisogna mai usarlo come uno spazzolino normale.
Appoggiare le setole della testina inclinate a 45° rispetto alla gengiva su un dente alla volta, girandogli intorno e pulendo le varie superfici (davanti, all’interno, tra dente e dente)
Durante l’operazione non fare pressione (alcuni elettrici hanno il sensore di pressione) sulla superficie del dente e lasciare che le setole roto-oscillino per un paio di secondi senza muoverle o strofinarle (basta appoggiarle)
Spostare le setole sul dente successivo e così via, fare lo stesso sulle superfici interne, superiori e inferiori
Dedicare la pulizia dei denti almeno 2 minuti (solitamente l’elettrico è dotato di timer)
Il filo interdentale
Per una corretta igiene orale non basta utilizzare solo lo spazzolino. Per la completa rimozione della placca tra un dente e lʼaltro sono necessari strumenti più specifici come il filo interdentale o lo scovolino.
Il filo interdentale, grazie al suo intreccio sottile di fibre di nylon, è in grado di entrare nelle fessure dove lo spazzolino non riesce ad arrivare, generalmente consigliato per le persone che hanno spazi interdentali molto stretti, denti affollati e malposti.
Eʼ consigliato utilizzarlo almeno una volta al giorno, preferibilmente di sera e per un corretto utilizzo non basta inserirlo tra i denti e muoverlo avanti e indietro, è necessario abbracciare il dente e far scivolare il filo dalla gengiva verso lʼalto e viceversa, eseguendo movimenti decisi senza però provocare danni alla gengiva.
Recenti studi indicano quanto sia a volte difficile utilizzare correttamente il filo interdentale: in tal caso lʼigienista dentale valuterà a seconda delle zone e in base alla manualità del soggetto quando prediligere lʼutilizzo del filo o dello scovolino.
Essere efficaci nella rimozione della placca tra un dente e lʼaltro permette di prevenire la Gengivite, la Parodontite e la Carie.
Lo scovolino
Lo scovolino è uno strumento appositamente ideato per la rimozione della placca batterica dagli spazi interdentali ampi.
La scelta della sua misura deve essere adeguata a questo spazio.
Lo scovolino deve passare esercitando una certa frizione sulle superfici dentali, per garantirne adeguata detersione: va inserito delicatamente nello spazio interessato sia dalla parte esterna (zona vestibolare) che in quella interna ( zona linguale) e va mosso avanti e indietro così da fare in modo che lo spazio sia tridimensionalmente pulito.
E indispensabile in pazienti con malattia parodontale e va sostituito regolarmente.
I collutori
Il collutorio è usato sempre più frequentemente e supporta la rimozione meccanica, può avere diverse funzioni a seconda della sua formulazione
È importante saper riconoscere lʼazione svolta dal collutorio, perché non tutti sono uguali
Ne esistono di diverse tipologie:
Con minerali come il fluoro: efficaci nella prevenzione della carie
Con oli essenziali: insieme alla pulizia meccanica (spazzolamento e filo/scovolino), possono essere usati anche tutti giorni per limitare lʼinsorgenza di infiammazioni
Con molecole antibatteriche: (la clorexidina) utili in presenza di malattie gengivali oppure durante specifiche fasi di cure parodontali ed interventi chirurgici. L’uso dovrebbe essere limitato ad un breve periodo e su indicazione del proprio igienista ed odontoiatria in quanto possono avere effetti collaterali (possono provocare la pigmentazione dei denti e l’ indebolimento del senso del gusto).
Il collutorio è invece molto utile come supporto alla quotidiana rimozione dei residui alimentari, quando non è possibile eseguire lʼigiene orale. Effettuare degli sciacqui aiuta a mantenere la bocca fresca e pulita ed è di supporto per alleviare i sintomi dellʼalitosi.
E’preferibile usare dei collutori a base di oli essenziali, privi di alcol e clorexidina, nel caso non ci fossero delle infiammazione importanti.
Per ogni domanda siamo disponibili e non vediamo l’ora di conoscerti.
Molti pazienti oggi arrivano in studio lamentando il problema di avere denti con lo smalto indebolito, consumato, sfaldato.
Spesso i denti più colpiti , o comunque quelli più facilmente visibili, sono gli incisivi superiori ed inferiori.
Quando il paziente si accorge che lo smalto si sta consumando ed arriva alla nostra osservazione, noi clinici siamo subito chiamati a distinguere ed individuare la causa del processo distruttivo.
In alcuni casi la causa principale è l‘erosione dello smalto, provocata da un contatto prolungato con sostanze acide .
Nell’articolo del nostro blog sul tema erosione abbiamo trattato le diverse cause che stanno alla base di tale processo distruttivo.
In un altro gruppo di pazienti si assiste invece ad un progressivo accorciamento dei denti frontali , che diventano corti e spessi .
La causa principale è lo stress occlusale.
La masticazione in questi pazienti avviene con successivi cicli orizzontali, e consuma i denti fra di loro nel progressivo sfregamento “testa a testa”. Questi pazienti hanno una masticazione simile agli animali ruminanti.
Lo stress psico-fisico che è una patologia molto diffusa nell’era moderna , porta a fenomeni di digrignamento o serramento occlusale, che causano un progressivo sfaldamento della sostanza dentale.
Un altro motivo di distruzione dei margini incisali è l’abitudine di mangiarsi le unghie o masticare oggetti più o meno rigidi come tappi di penne o beccucci di pipa.
A volte la condizione di erosione acida si accompagna allo stress occlusale, creando casi “misti”.
Dopo avere individuato la causa della perdita di smalto possiamo procedere alla ricostruzione estetica dei denti.
Oggi abbiamo a disposizione materiali che si possono incollare sul dente e possiamo intervenire in modo semplicemente additivo , aggiungiamo cioè sostanza persa, senza dover limare i denti e quindi senza indebolirli.
Ovviamente dovremo rialzare i denti posteriori , per poter allungare i denti frontali che si sono accorciati.
Dobbiamo cioè distendere ciò che con il tempo si è via via compresso (Aumento della Dimensione Verticale).
Con il sistema additivo possiamo ottenere molti vantaggi.
Procederemo subito con un moke-up additivo estetico, cioè posizioneremo sui denti un materiale che può essere distaccato facilmente e che ci farà subito vedere “l’effetto di insieme” delle ricostruzioni , così da provare l’estetica e poter fare eventuali modifiche.
Con il moke-up montato il paziente può andare a casa, farsi vedere dai suoi parenti ed amici, e valutare come si sente con le future ricostruzioni, avendo in bocca una buona simulazione.
Quando saremo pienamente soddisfatti dell’estetica, provvederemo in un appuntamento a costruire in modo additivo la base uniforme su cui poi incollare i rialzi in ceramica integrale.
Verranno quindi prese delle impronte, con scanner digitali o con tecnica analogica, e verranno realizzati dal tecnico pezzetti di ceramica integrale (intarsi)
Siccome lavoriamo aggiungendo materiale, non limiamo i denti, e quindi non è doloroso.
Si fa tutto senza anestesia.
Quanto durerà poi il lavoro?
Se la causa alla base della distruzione dello smalto è una parafunzione masticatoria, il digrignamento o i cicli masticatori orizzontali, è molto probabile che il processo distruttivo su manifesterà anche nei restauri.
Il vantaggio enorme è che su questi materiali è sempre possibile intervenire con semplici riparazioni, di tipo adesivo e quindi si può facilmente ripristinare il lavoro.
Se la causa è invece l’erosione, la prognosi è notevolmente migliore, perché la ceramica integrale non subisce l’effetto dell’acido.
E’ molto difficile rispondere a questa domanda, perché dipende dal numero dei denti coinvolti e dall’entità della distruzione . Però è possibile intervenire per gradi, cioè si può iniziare a fare ricostruzioni dei denti posteriori in composito, che è un materiale più economico, e ricostruire solo gli incisivi con le faccette dentali in ceramica
Successivamente si puo’ fare un up grade con la ceramica integrale
nelle zone posteriori, così da dilazionare il lavoro e la spesa.
La cosa importante è intervenire il più precocemente possibile su danni ancora lievi!
Per ogni dubbio ti aspetto in studio: non vedo l’ora di conoscerti.
Scopri le diverse tipologie di corona dentaria e le indicazioni cliniche:
Quando parlo con i miei pazienti durante la prima visita, mi capita spesso che mi allertino del fatto che sono portatori di una o più “corone dentarie”.
Qualcuno mi dice che ha un impianto e con questo vuole invece indicare che ha un ponte fisso su denti naturali.
Vi va quindi se facciamo un po’di chiarezza?
Come è fatto un dente?
La corona è la parte di dente che fuoriesce dalla gengiva , quella che vediamo e che comunemente chiamiamo dente.
Il dente è composto da corona e radice (la parte inserita nell’osso e che lo sostiene).
La corona protesica che i pazienti comunemente chiamano “corona dentaria” è un dispositivo che si utilizza per ricoprire un dente molto danneggiato o fratturato e dargli nuova resistenza.
Le corone protesiche possono essere realizzate con differenti materiali.
Oggi prediligiamo l’uso di corone in ceramica integrale, perché sono prive di base in metallo ed offrono risultati estetici eccellenti.
Sebbene il principale vantaggio dell’uso della corona in ceramica, o meglio in ceramica integrale, sia l’assenza di metallo e di conseguenza il risultato estetico perfetto che possiamo ottenere , esistono molti altri vantaggi che rendono la ceramica integrale il materiale di scelta dell’odontoiatria moderna.
Utilizzando la corona in ceramica integrale possiamo sacrificare meno sostanza dentale durante la preparazione del dente perché questo materiale richiede spessori più esigui, possiamo ottenere altissima resistenza quando cementiamo la corona in ceramica, perché possiamo incollarla al dente, ottenendo un drastico aumento della resistenza del complesso dente-corona dentale.
Potremo ottenere una maggiore durata della corona perché non si fratturerà il rivestimento di ceramica scoprendo il metallo sottostante, come invece spesso capita con le vecchie corone dentarie, non avremo margini scuri visibili attraverso il solco della gengiva.
Fra le ceramiche integrali maggiormente usate c’è la ceramica su zirconia o la zirconia monolitica che ha elevatissima resistenza e ci permette di costruire ponti , per sostituire denti mancanti.
Che cosa è la zirconia e come è fatta una corona dentale in zirconia ?
La zirconia o biossido di zirconio è un ossido ceramico che ha eccellenti proprietà meccaniche . Le proprietà meccaniche della zirconia infatti sono sono le più alte mai ottenute con le ceramiche dentali e questo permette la costruzione di denti fissi nei settori posteriori della bocca e di ponti , con una enorme riduzione della struttura dentaria limata.
La possibilità di eliminare qualunque base di metallo ci consente oggi di ottenere denti dall’aspetto molto naturale e completamente bianchi, in modo che se nel tempo la gengiva dovesse subire una contrazione (si ritira come dicono i pazienti) non comparirà quell’orribile riga nera che si vede spesso nelle vecchie corone dentali.
Un altro enorme vantaggio dell’uso della ceramica integrale in odontoiatria è la possibilità di cementare queste corone in modo adesivo.
L’adesione alla sostanza dentale diventa un vero e proprio incollaggio fisico-chimico che fa ulteriormente aumentare la resistenza del complesso dente-corona dentale, in modo esponenziale.
La cementazione avviene previo trattamento della superficie ceramica con un acido , l’applicazione di un silano e l’uso di una resina adesiva .
Questo consente di ottenere un fissaggio che non teme distacchi!
Un altro materiale molto versatile e che offre elevate prestazioni estetiche è il disilicato di litio. Il disilicato di litio offre i vantaggi e la versatilità clinica che ho elencato nel paragrafo della porcellana integrale , di seguito due casi clinici che mostrano il prima e il dopo la cura.
Come avviene la costruzione di una corona protesica?
I vari passaggi che ci portano alla realizzazione della corona protesica sono stati descritti nell’articolo “Ad ognuno la sua corona”
Le corone protesiche possono essere realizzate anche sugli impianti dentali quando il dente è stato estratto e dobbiamo ricreare completamente la base.
Oggi gli impianti dentali ci permettono di sostituire in modo facile e predicibile i denti persi e rappresentano il supporto su cui, costruendo corone protesiche, siamo in grado di ricreare bellissimi sorrisi anche partendo da situazioni gravemente compromesse.
Con l’ausilio di un’ attenta progettazione e l’uso della chirurgia computer guidata ,oggi possiamo creare un sorriso in sole 24 ore anche partendo dalla totale assenza di denti.
Puoi passare dalla dentiera ai denti fissi in un solo giorno!
Scopri tutti i sistemi per riallineare i tuoi denti senza dover portare le piastrine metalliche:
Oggi puoi avere un apparecchio in grado di muovere e di raddrizzare i denti storti, ma del tutto invisibile!!
L’ortodonzia invisibile è un insieme di dispositivi e tecniche che riducono l’impatto visivo dell’apparecchio ortodontico, per andare incontro alle crescenti esigenze estetiche dei pazienti.
L’obiettivo è quello di ridurre o eliminare completamente l’effetto metallico sul sorriso non è sempre possibile la totale “invisibilità” ma ci si avvicina ogni giorno a trattamenti dall’impatto estetico sempre più ridotto.
Gli apparecchi invisibili sono di tre tipi:
Allineatori Trasparenti (INVISALIGN)
Ortodonzia Linguale
Brackets Estetici
Allineatori trasparenti (Invisalign)
Il sistema Invisalign, è il più diffuso e affidabile produttore di Allineatori trasparenti attualmente in commercio.
Tramite tecniche digitali, partendo da un’impronta o scansione delle arcate del paziente, viene sviluppato un piano di trattamento ortodontico completo e personalizzato. Viene quindi prodotta una serie di allineatori su misura, che spostano gradualmente i denti fino alla posizione finale desiderata. Ogni allineatore viene indossato per una media di 15 giorni l’uno, per poi venir sostituito da quello successivo.
Il paziente deve indossare ogni allineatore tutto il giorno, rimuovendolo solo per mangiare, bere liquidi colorati (caffè, bibite, vino) e eseguire le normali procedure di igiene orale domestica, le quali sono favorite rispetto alle altre tecniche ortodontiche, che richiedono una maggior complessità delle procedure igieniche.
Gli allineatori Invisalign sono quasi invisibili a una normale distanza sociale e interferiscono minimamente con lo stile di vita e qualsiasi attività quotidiana, ed essendo rimovibili permettono la massima comodità per mangiare, bere e lavarsi i denti.
Al contrario delle tecniche tradizionali è ridotto al minimo l’uso di dispositivi metallici, ma in alcuni casi sono necessari dispositivi ausiliari come elastici o “attachments”, ovvero dei piccoli bottoni in composito (dello stesso colore del dente) che aiutano a guidare i movimenti più complicati.
Un trattamento con allineatori ha una durata leggermente maggiore, in media, di un trattamento eseguito con tecniche tradizionali, in casi complessi, una iniziale fase di trattamento con apparecchi fissi, può ridurre i tempi di trattamento.
La durata del trattamento, cosi come i suoi costi, variano in base alla complessità del caso e agli spostamenti dentali necessari, che possono essere più o meno rapidi a seconda dei casi. Generalmente il costo di un trattamento con allineatori è paragonabile a quello con apparecchiature tradizionali, ma solo una prima visita può fornire una valutazione specifica.
L’ortodonzia linguale è un sistema di trattamento totalmente invisibile, simile in linea generale al classico “apparecchio fisso”, nel quale l’apparecchiatura (piastrine e fili) è applicata sulla superficie interna (linguale) dei denti, risultando quindi coperta dallo sguardo esterno.
L’ortodonzia linguale è compatibile con la maggior parte dei casi, eccetto quelli più complessi, ma è particolarmente indicata per i pazienti con affollamento (denti ruotati o accavallati), in particolare in arcata inferiore, e per la gestione delle recidive di un pregresso trattamento ortodontico.
Come tutti i dispositivi ortodontici fissi, richiede particolare attenzione durante le manovre quotidiane di igiene orale, che devono essere quanto più precise e frequenti possibili.
Nei casi semplici e dai tempi di trattamento ridotti, è possibile eseguire il trattamento senza piastrine, applicando semplicemente il filo ortodontico alla faccia interna dei denti, riducendo ulteriormente i tempi di adattamento all’apparecchiatura, che risulta quasi impercettibile.
Brackets estetici
I brackets estetici sono un’evoluzione delle classiche piastrine metalliche, realizzate in materiali “mimetici” (ceramica, resina, plastica), che una volta applicati ai denti risultano meno visibili poiché dello stesso colore dello smalto dentale.
Essendo applicati sulla faccia esterna del dente, non sono del tutto invisibili, ma riducono l’impatto visivo dell’apparecchiatura al primo sguardo, risultando particolarmente indicati in casi complessi, che richiedono l’uso di un “dispositivo tradizionale”, nei quali il paziente desidera comunque ridurre al minimo la “visibilità” dell’apparecchiatura.
Come tutti i dispositivi ortodontici fissi, richiedono particolare attenzione durante le manovre quotidiane di igiene orale, che devono essere quanto più precise e frequenti possibili, anche al fine di preservarne le caratteristiche di trasparenza e traslucenza.
Per qualsiasi dubbio o curiosità compila il modulo dei contatti, sarà un piacere risponderti.
Cronaca di una giornata qualunque in studio, squillo del telefono, paziente nuovo che chiede una visita ma la prima cosa che chiede è…
ma da voi quanto costa un impianto dentale????
I miei colleghi di sicuro sanno che questa è una domanda ricorrente, a volte ancor prima della richiesta del costo di una prima visita.
Come si fa a rispondere ?
Beh innanzitutto cominciamo col dire che gli impianti dentali non sono un oggetto che uno compra e si mette addosso, come fossero delle t-shirts.
L’implantologia dentaleè la più importante e rivoluzionaria terapia della moderna odontoiatria, perché ci permette di sostituire completamente uno o più denti persi.
L’impianto dentale infatti è una radice artificiale che puo’ essere inserita direttamente nell’osso del paziente e al di sopra di questa si puo’ costruire un dente nuovo .
Il servizio di inserimento di impianti dentali a Bologna che offre il nostro studio comprende tutte le fasi :
-la chirurgia per inserire l’impianto dentale
-la valutazione successiva della guarigione dell’osso
-la costruzione protesica del dente al di sopra dell’impianto.
Tutti questi processi possono essere variabili da caso a caso perché la quantità di osso disponibile per inserire l’impianto, la zona della bocca dove inserirlo e la forma dell’osso disponibile , possono determinare differenze molto importanti per il tipo di intervento chirurgico da eseguire e di conseguenza per il costo.
La costruzione del dente sopra all’impianto può variare ancora una volta, in base al tipo di materiale usato e alla zona della bocca trattata.
Quindi quanto costa un impianto dentale?
Se non ti visito e non ti faccio una radiografia non ti posso rispondere nemmeno a grandi linee.
Si ma come è fatto un impianto dentale? Non sono tutti uguali???
Anche qui ovviamente la risposta è NO.
Non sono tutti uguali.
Come per ogni cosa fabbricata e commercializzata. Una borsa da donna in tessuto plastificato che compro in una bancarella cinese, costa 10 euro e contiene le mie cose esattamente come fa quella bellissima borsa di un brand di lusso che ho visto in vetrina e sogno di avere.
Sono tutte e due contenitori per le mie cose, ma la borsa di lusso mi durerà forse 30 anni , sarà sempre più bella, sarà elegante, sarà un investimento che mi ripagherà nel tempo della mia scelta.
Se faccio un impianto ben eseguito con una protesi sopra di qualità (servizio di implantologia completo) probabilmente mi durerà 20 anni, sempre bello, sempre funzionante ed io non pagherò il prezzo biologico del rifacimento della cura.
Eh si perché ogni volta che rifacciamo una cura su un dente, sacrifichiamo una maggiore quantità di tessuto e quindi non è opportuno considerare le cure dentarie come usa e getta, ” tanto poi le rifaccio” , perché paghiamo un costo biologico importante che è il vero valore della terapia , e non la quantità del denaro speso.
Allo stesso modo se perdiamo un impianto, inevitabilmente perdiamo anche una quota di osso.
Stiamo pagando un alto costo biologico.
Quindi NO gli impianti dentali non sono tutti uguali e NO il servizio di implantologia dentale non è uguale ovunque.
Assolutamente NO, si pratica in anestesia locale, e per interventi più complessi o per arcate dentali complete si fa una sedazione cosciente che rende l’esperienza davvero poco fastidiosa.
Ho visto pubblicizzati gli impianti senza bisturi, è davvero possibile?
Si oggi è possibile grazie all’innovazione dellachirurgia computer guidata, che ci permette mediante software molto precisi di accoppiare la scansione della bocca del paziente con la sua tac cone beam e di pianificare in modo incredibilmente dettagliato e preciso la posizione degli impianti e dei denti costruiti sopra.
Viene quindi costruita una guida che permette l’inserimento degli impianti in modo fedele al progetto realizzato e senza usare il bisturi!!!
I vantaggi sono molteplici, perché si riduce notevolmente il tempo della chirurgia e si riesce ad essere precisi al massimo, si possono costruire subito i denti provvisori che possono essere posizionati immediatamente: impianti dentali a carico immediato.
Così si possono avere denti in 24 ore !!
Ovviamente la fattibilità della tecnica varia da caso a caso e richiede una valutazione clinica preliminare.
Per qualsiasi domanda o curiosità potete compilare il nostro form contatti.